Tavole originali favola "Delfino".
Dal sapore del mare, nel sale evaporato,
un Delfino scostando melodico
il velluto tra le onde
venne al Sole a porre un quesito.
Al primo slancio, quando il cielo
si mischiò riflesso,
l’argento della pelle tradì il segreto
e il mare d’incanto si quietò.
<<Mio piccolo Delfino>> domandò il Sole
<<Cosa vuoi sapere che io sappia dire?>>
Scherzoso estrasse dai fluidi
la pinna dorsale e in uno Squalo
si volle trasformare.
Minaccioso scorreva sbiancando divertito
onde increspate al vento
che oscillando scapparono impaurite.
Il Delfino fattosi serio abbassò la pinna
e fischiando un poco rispose:
<<Luminescente Sole…
vorrei aver ben chiaro perché,
nel profondo del mare
dove la luce non giunge,
non si possa creare un Sole
che brillando rischiari ogni angolo
rendendo il fondo un cielo illuminato.>>
Il Sole un poco perplesso
folgorò un istante e infine rispose sorridendo:
<<Giovane Delfino,
i raggi del Sole che viaggiano in cielo,
quando incontrano il mare, se osservi bene
trasformano l’abisso
in uno scrigno colmo di gioielli.
<<Di stelle semina la sabbia
di rossi Coralli le rocce
e di scintillanti Meduse le correnti marine.>>
<<Dove lo scrigno si fa più cupo
e la luce non arriva, lì, di nascosto
sfumano sogno colorati che di bolla
in bolla trasformano ogni cosa.>>
<<Il Delfino muta in una vezzosa Sirena,
le Stelle Marine in sfavillanti tizzoni ardenti
e le scintillanti Meduse in vagabonde Comete.>>
<<Ogni sogno trova il Sole
rendendo il mare ricco d’amore .>>
Un guizzo… e in cielo eccitato
Il Delfino salutò il Sole…
…calandosi velocemente
nell’abisso più profondo...
Si avvolse nello scrigno da ogni lato
socchiuse gli occhi e addormentandosi felice
sogno del Sole il raggio colorato
illuminando a giorno l’interno creato.
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