Vetheuil sur Seine anagoria
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Una delle mie prime favole...
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Dalla soffitta la vista è meravigliosa, il cielo color turchese riflette nubi argentate che giocano a rincorrersi nel vento autunnale. L'odore della polvere, e del tempo passato, satura il legname delle travi, un raggio di luce percorre la soffitta illuminando un angolo buio; qualcosa si muove nel locale.
Topo Grigio aveva sempre abitato lì, con i suoi fratelli aveva giocato a "ruba il formaggio" sotto gli occhi vigili di mamma Grigia.
Il tempo instancabile maratoneta corre veloce verso la dama in nero e topo Grigio era rimasto solo, solo in una vecchia soffitta.
La giornata inizia... Rumori famigliari salgono dalla strada: il lattaio con il furgone scassato difficilmente passa inosservato, la "sciura" Maria che parla ad alta voce lamentandosi del rumore, Toby, il vecchio cane legato alla catena a fianco del distributore di benzina, Miki il "felino" del quartiere, unico esemplare di micio vegetariano portato ad esempio di civiltà e progresso dalla comunità dei topi grigi.
La vecchia soffitta non era sempre stata abbandonata, nei tempi che furono, quando il sole sorgeva ancora dalla foresta prima che la città coprisse ogni colore, aveva vissuto intensamente la storia di generazioni di uomini, donne, bambini.
Nelle sere cariche di neve e di mistero, quando i più piccoli si rifugiavano in soffitta, ogni frase, parola, sospiro veniva assorbito dalle vecchie travi che magicamente, nel gioco della luce e delle ombre, si accendevano a nuova vita.
Topo Grigio quella mattina sentì che la sua ora era arrivata, sorrise alla vecchia trave e con un sospiro si trasformò in favola.
La favola di un Topo Grigio vissuto in una soffitta.
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BLULIGHT4K - Video produzione
STEFANO PASTORI - Poesia
FRYDERYK CHOPIN - N. 17 opus 62/1 en si majeur
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